15 Gen di Sicilisland

LE SALINE DI PACECO

Centro agricolo noto in passato per una varietà autoctona di meloni gialli, denominata “Cartucciaro”, offre ai visitatori una delle aree naturalistiche più attraenti d’Europa, tutelata dal WWF: la Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco, nel cui interno è ospitato il Museo del sale. La limitrofa frazione di Nubia, sorta presso un’antica torre d’avvistamento, è rinomata per la produzione del sale, per il tipico aglio rosso e per il pomodoro pizzutello. Poco lontano, si trova la contrada di Dattilo, dov’è possibile degustare i tipici cannoli di ricotta e assistere al tradizionale Invito di San Giuseppe che si svolge il 19 marzo con l’offerta di un pranzo a tre persone che rappresentano la Sacra Famiglia, davanti ad un altare votivo addobbato con caratteristici pani. L’interessante biblioteca-museo ospita una rilevante selezione di reperti archeologici.
PAESAGGIO
Il paesaggio delle saline  di Paceco, collegate anche visivamente a quelle di Trapani, rappresenta un unicum di straordinario valore costruito nel tempo dalla operosità dei trapanesi che hanno saputo interpretare le risorse della natura, realizzando un perfetto equilibrio tra economia e ambiente. Dalla piazza Vittorio Emanuele si apre un cono visivo che intercetta il Castello della Colombaia che chiude  a sud il porto di Trapani. Descritta da Gustavo Chiesi ne La Sicilia illustrata del 1892 , la piana e verde valle di Paceco, opima di messi e di vigneti,  oggi si presenta uguale al visitatore con le sue coltivazioni a vigneto, uliveto aglio, pomodoro e melone. La vera scoperta è Nubia, famosa per l’aglio rosso e per il pomodoro pizzutello, completamente circondata dalle saline  fino al mare, con panorami punteggiati da mulini a vento, cumuli di sale e antichi bagli  di salina.
NATURA
Di notevole pregio naturalistico è la Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco che ricade in buona parte nel territorio di Paceco. Istituita con decreto della Regione Sicilia  l’11 maggio 1995, è stata affidata in gestione al WWF.  Il sito costituisce una delle più importanti aree umide costiere della Sicilia occidentale per  le sue valenze biologiche, legate agli  aspetti faunistici e floristico – vegetazionali. A queste valenze si aggiungono quelle paesaggistiche, etno- antropologiche, architettoniche, storiche. L’ambiente delle saline, fortemente salmastro, ospita numerose specie erbacee o arbustive, adattatesi alle condizioni ambientali estreme che questa area presenta. Sito di Interesse Comunitario (SIC),  riveste un particolare interesse per la biodiversità  ed è inserito come ZPS ( Zona a protezione speciale per gli uccelli) in quanto costituisce una area di sosta sulla rotta delle migrazioni verso l’Africa e viceversa. La sequenza delle vasche è una successione di ecosistemi. Nelle vasche di prima entrata,  più profonde e vicine al mare, si allevano in forma estensiva pesci che spesso sono preda di gabbiani e cormorani.
Nelle vasche che seguono, dove la concentrazione salina non permette alcuna vita animale, cresce un’alga microscopica unicellulare, la Dunaliella salina, che coadiuvata da archeobatteri, quando la concentrazione salina aumenta,  colora di rosso corallo la superficie  delle saline nel periodo estivo. Tale sostanza costituisce il cibo preferito dell’Artemia salina, un crostaceo di cui si nutrono i Fenicotteri che devono la loro colorazione rosa al carotene sintetizzato da questi microrganismi.
L’invaso artificiale Baiata, posto a est della città, utilizzato per l’irrigazione dei terreni a valle, interagisce positivamente con la fauna migratoria.

ENOGASTRONOMIA
Nei terreni limitrofi alle saline, scuri e argillosi, si coltiva  l’aglio rosso, un bulbo dal sapore molto intenso, costituito mediamente da 12 bulbilli, con tuniche esterne bianche e interne di colore rosso. La produzione, localizzata nella contrada di Nubia, avviene secondo antiche tradizioni sia per la semina, da dicembre alla prima metà di febbraio, sia per la raccolta, nei primi di giugno, nelle ore fresche della notte o della mattina in modo che le foglie, essendo umide, consentano la confezione  manuale di  trecce,  tradizionalmente  formate da cento teste ciascuna. L’aglio è l’ingrediente base del pesto trapanese, composto da pomodoro, aglio, basilico, mandorle: il tutto, pestato nel mortaio e mescolato con olio d’oliva, serve da condimento crudo per la pasta cull’agghia. Colazione tipica dell’agro pacecoto è la zuppa in acqua fredda di pane raffermo, pomodori e agghia pistata.
Altro prodotto tipico è il melone d’inverno, la cui denominazione indica una varietà che ha per caratteristica la lunga durata:  seminato tra marzo e aprile, dopo la raccolta che avviene a partire dal mese di giugno, si conserva fino a Natale e oltre. La varietà cartucciaro è un antico melone dalla forma allungata, con estremità poco ricurva e dalla buccia liscia e gialla; ottimo frutto da tavola, ha la polpa bianca e succosa che diventa più saporita e più dolce con il passare del tempo.
Ai prodotti della campagna si associano quelli caseari: formaggi, tume, caciotte, pecorini e ricotta, preparati secondo metodi tradizionali da alcune aziende artigianali. Piatti tipici sono le grosse salsicce pasqualore, il dissetante limuni cunsatu, un’insalata di limoni, sale, acqua fredda ed olio – quello locale è uno tra i più pregiati della provincia –  e la zuppa di ciciri a brurettu, ceci in brodo. Da gustare sono  gli squisiti ed enormi cannoli, prodotti a Dattilo.
Il SALE MARINO
All’interno della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco il sale marino viene ottenuto “artigianalmente” secondo il metodo della coltivazione,  lasciando evaporare l’acqua del mare immessa in  grandi vasche salanti nel periodo invernale:  gli elementi essenziali sono  l’acqua marina, il sole e il vento. La produzione avviene durante il periodo estivo, in particolare nei mesi di luglio, agosto e settembre e a seconda delle condizioni climatiche si possono compiere anche tre raccolti. E’ raccolto a mano dal salinaio,  agevolato da qualche strumento,  e quindi asciugato. A differenza di quello industriale non viene lavato e pulito: subisce soltanto una sgretolatura in granelli più piccoli e una leggera asciugatura per evitare una eccessiva presenza di umidità. Il sale marino  è naturale, ricco di iodio, fluoro, magnesio e potassio e si può quindi definire integrale.

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